“Troppo giusto quindi sbagliato” di Maria Dell’Anno – Secondo Premio Sezione Narrativa
Maria Dell’Anno, Troppo giusto quindi sbagliato, Le Mezzelane Casa Editrice, Santa Maria Nuova (AN), 2019.
II PREMIO SEZIONE NARRATIVA – XXI Premio di scrittura femminile “Il Paese delle Donne” & “Donne e Poesia”
L’Autrice, che è anche giurista, criminologa ed esperta sulla violenza di genere, ci porta in punta di piedi nell’aula giudiziaria dove Linda Giraudo è accusata dell’omicidio del marito violento che l’ha sempre sottoposta a ogni tipo di vessazione e di abuso.
La difende l’avv.a penalista Vittoria Ferri, che la conosce dal tempo in cui erano amiche all’Università, perdendosi poi di vista. Vittoria Ferri è figlia d’arte: al padre, un famoso avvocato, sembrava scontato che la figlia ne seguisse le orme. Vittoria, pur essendo professionale e scrupolosa nel suo lavoro, ha molti dubbi circa la ricostruzione della verità e l’amministrazione della giustizia nelle aule dei tribunali: “Mio padre è stato uno dei più noti penalisti di Torino e uno dei più bravi nel senso che aveva una percentuale di cause vinte invidiabile, che però spesso vinceva con quelli che chiamo metodi da avvocato e che suonano come sotterfugi per fregare il sistema giudiziario. Vizi di forma, lungaggini nell’attesa della prescrizione, accuse ai testimoni – spero mai minacce – arringhe evocative di punizioni divine se i giudici popolari avessero condannato il suo cliente, ignara vittima innocente del sistema… (…) Credo che il lavoro dell’avvocato possa riassumersi dicendo che si tratta di difendere un ragionevole dubbio in cambio di una ragionevole parcella”. Nelle pagine, l’evolversi del lavoro dell’avvocata a favore di una cliente il cui delitto sembra essere stato commesso per legittima difesa. Il processo penale al quale assistiamo è ben descritto e ci riserva dei colpi di scena che ci tengono con il fiato sospeso fino a quello finale che solleva numerose domande in chi legge: è davvero giustizia quella che si decide nei tribunali? Quanto conta il pregiudizio sociale nei confronti delle donne che soccombono alla violenza maschile? La trama è ben congegnata e i personaggi sono reali nelle loro aspirazioni e zone di ombra. E la verità, se ce n’è una, potrebbe riservare delle sorprese.