Tutto accade nella parte più vecchia della città, nel libro “Le nostre anime di notte”
Da una lettura di Kent Haruf, Le nostre anime di notte ,Edizioni Enne Enne, Milano,2017.Traduzione di F.Cremonesi .(in originale Our souls at Night)
Olmi, bagolari e un solo acero ai bordi della strada . La notte si accomoda dentro e fuori la cucina di Louis, invitato da Addie ad una sorta di matrimonio.
Dormire insieme, parlare insieme, attraversare uniti la notte, al caldo, nel letto, come buoni amici.
Da troppo tempo se ne stanno in solitudine. Le notti, poi, sono davvero la cosa peggiore. Così Addie sceglie di accogliere lo sguardo dell’uomo sul proprio corpo e sulla propria vita.
Nelle prime pagine le parole diventano punteggiatura di sentimenti , sommessi , dichiarati nel bisbiglio , osati nella forma dell’ invito esplicito.
Passa dalla strada, entra dalla porta principale. Ho deciso di non badare a quello che pensa la gente. L’ho fatto per troppo tempo. Non voglio più vivere così.
Dà l’idea che stiamo facendo qualcosa di sbagliato, di scandaloso, qualcosa di cui vergognarci.
Il bilancio di una vita , narrata da entrambi con sempre maggiore naturalezza, pungola ad esporsi, ad affinarsi l’un l’altro , in tempi giusti, nel contatto amichevole di una graduale intimità .
Entrambi vedovi ed in pensione , toccata la settantina , Addie e Louis sembravano viversi al sicuro da tentazioni, pur intrappolati in ricordi anche molto dolorosi. Per la donna la tragica morte della figlia , per l’uomo la grave malattia della moglie.
Potersi inventare un presente gradevole, ed alimentare anche la speranza di un futuro corto , ma ancora fruibile, introduce la coppia ad una sorta di degustazione (in) agrodolce.
Diventa possibile volersi liberamente e senza autoinganni, consapevoli di non dover proiettare sullo schermo del giorno dopo un futuro al passato .
E’ questa storia la rappresentazione di una felicità mancata : tenta di includere fallimenti e delusioni , facendosi risposta, parziale, a molte domande .
Addie ha attraversato un’esistenza senza passioni, dove ha recitato il ruolo di moglie serena, ben-voluta. Louis , incapace di guardare il cielo, poco più di un mediocre professore, ha vissuto sentendosi colpevole per aver tradito la propria compagna. Sempre più inabile ad una relazione con la medesima, maldestramente poco attrezzato a vivere in modo appagante.
Per la nuova coppia avvicinarsi e scoprirsi significa mettere in conto un rischio ben più tangibile di abbandono e solitudine .Contro il timore di deludere e l’ansia di poter ,invece, essere delusi si rafforza un desiderio di voler uscire a volto scoperto, pur cedendo, talvolta , alla tentazione di velare quanto si è appena visto.
Ombra, fantasma, fantasticheria ove hanno vissuto, non trovando riparo per loro dubbi e rimorsi , ancora esigenti – questi ultimi – nel pretendere da entrambi ,uomo e donna, una ragionata abiura di felicità ancora possibile.
Unica colpa in comune : non aver impedito l’imponderabile.