Udi di Napoli: un bambino a Ischia allontanato dal suo ambiente per essere collocato in casa-famiglia, per ordine del tribunale, nonostante il ricorso della madre
Riceviamo da Udi di Napoli:
Il nostro paese dice di volere i bambini, li vuole però sembra non volere questi bambini, li vorrebbe senza le loro pur brevi storie, senza le loro espressioni di affettività e di volontà. I bambini e le loro madri sembrano essere diventati un ingombro, nella misura in cui non corrispondono allo standard immaginario di una gerarchia dove il padre domina e decide: un padre purché sia.
È inimmaginabile una società che, per applicare regole e consuetudini, non ascolta le ragioni di un piccolo uomo strappato anche dalla sua identità, e che sente il suo grido di aiuto e non lo ascolta.
Il piccolo di Ischia, suo malgrado, sarebbe il paradigma di un sistema che, a parole, critica e rigetta la violenza espressa da alcuni uomini? Il prelevamento forzato che viene attuato non è la prova della forza e dell’efficacia della giustizia, piuttosto ne segna la sconfitta.
Le donne di questo paese sono lo zoccolo duro della legalità e delle istanze di giustizia, lo sono anche quando sono colpite da sentenze che favoriscono padri inadeguati, accusati di violenze proprio sulla partner e i figli.
Le donne, nell’invocare giustizia, sono il sostegno dello stato di diritto: un patrimonio della democrazia.
Basta una parola di un potente per mettere in agitazione interi poteri dello Stato, il grido di un bambino deve contare almeno quanto quella parola.
Noi saremo al fianco della madre finché sarà necessario e fino all’ultimo degli atti di questa incredibile vicenda.
UDI di Napoli