Martedì 2 aprile, il Presidente della Commissione consiliare Affari generali, Remo Paniccia, ha convocato la delegazione del gruppo Consulta le Donne di Colleferro, già ascoltata lo scorso martedì 26 marzo, per illustrare la Petizione Popolare che propone al Consiglio comunale di istituire un organismo di rappresentanza di genere, denominata Consulta territoriale delle Donne.
Martedì 2 aprile, il Presidente della Commissione consiliare Affari generali, Remo Paniccia, ha convocato la delegazione del gruppo Consulta le Donne di Colleferro, già ascoltata lo scorso martedì 26 marzo, per illustrare la Petizione Popolare che propone al Consiglio comunale di istituire {{un organismo di rappresentanza di genere, denominata Consulta territoriale delle Donne.}}

Nel corso dell’incontro è stata anche illustrata, e poi depositata, la proposta che prevede il suo inserimento direttamente nelle norme del nuovo Statuto comunale.

Nei mesi precedenti il gruppo Consulta le Donne aveva già incontrato il Presidente del Consiglio comunale, Del Ferraro, ed i vari Capigruppo per conoscere il loro orientamento sulla questione della sottorappresentanza delle donne negli organi istituzionali e di intervenire attraverso l’istituzione di un organismo ad hoc.

Nessuna forza politica si è espressa con riserva o ha manifestato una posizione contraria all’iniziativa che interessa il 52% circa dell’elettorato femminile. Nelle ultime elezioni politiche i partiti hanno finalmente inserito più donne nelle liste e le donne hanno fatto pesare le loro scelte, condizionando il risultato elettorale.

Tutte vogliono l’uguaglianza con gli uomini, in termini di pari opportunità ed equità sociale, che significa lotta alla disoccupazione ed alla povertà, accesso all’istruzione ed ai livelli professionali più alti, rispetto della maternità e garanzia dei servizi sanitari.

Molte di loro vogliono vedere garantita la presenza delle donne in politica come nell’economia e non vogliono essere più escluse dai processi decisionali e dalla partecipazione democratica.

Su questi temi, sulla cultura della parità di genere e sulla rappresentanza femminile il gruppo Consulta le Donne chiede alla Commissione consiliare Affari generali {{un confronto politico}} ed auspica che possa svilupparsi in un clima di rispetto e di collaborazione con tutte le forze politiche e sociali, lasciando sullo sfondo la pronuncia del TAR del Lazio sulla Giunta municipale monogenere, cioè formata solo da assessori uomini, in contrasto con il principio di uguaglianza, a base del nostro ordinamento giuridico.

Qualche perplessità suscita il fatto che il Sindaco Cacciotti, dopo aver accolto la richiesta del gruppo Consulta le Donne, sostenuta anche dalle donne del PD, di conferire la delega alle politiche per le pari opportunità e di attribuirla a se stesso, ne ha dato annuncio in Consiglio comunale, senza ritenere necessario informare direttamente anche le rappresentanti del gruppo, dimostrando scarsa sensibilità politica.

Per la verità, questo atteggiamento ha reso evidente al gruppo Consulta le Donne che il Sindaco Cacciotti non aveva alcuna intenzione di riconoscere il valore civico della loro richiesta ed il significato politico di una delega che tutela i diritti delle donne, proprio per il suo alto contenuto trasversale, al punto che non si ha conferma dai Suoi Uffici dell’adozione e/o emanazione dell’atto sindacale, come sollecitato da cittadine-elettrici e da lui annunciato in Consiglio comunale, segno che tanto formale quella delega non è! Anzi, ha una forte valenza politico-istituzionale, oltre che culturale e sociale.

E’ evidente che la delega è solo uno strumento per favorire la promozione dei principi di parità e la conquista di condizioni di equità per tutti in un contesto di valorizzazione della differenza di genere.

Le donne, allo stato attuale e storicamente, sono “escluse” dal potere decisionale, dalla rappresentanza istituzionale, ecc., ma lo sviluppo economico e culturale è un processo che non riguarda solo gli uomini, ma anche le donne.

Per tutte queste ragioni, {{il gruppo Consulta le Donne}}, chiederà nel prossimo incontro al Sindaco Cacciotti {{non più una delega “virtuale”, ma un vero e proprio Assessorato alle Pari opportunità}}, dimostrando nei fatti di stare anche dalla parte delle donne, sulle cui spalle grava la cura della famiglia, dei figli, dei genitori anziani, ecc., nello sforzo quotidiano di conciliare i tempi di vita e di lavoro.

L’ Assessorato alle pari opportunità si pone come {{presidio attraverso cui comunicare e dialogare, accedere ai servizi ed avere risposte}}; istituirlo significa compiere una scelta politica di fondamentale importanza se si vuole dare maggiore visibilità ed evidenza a questi temi nell’interesse di tutti, soprattutto di donne e famiglie; se si vuole favorire il dialogo tra l’Amministrazione e la cittadinanza e se si vuole avvicinare tutti alle Istituzioni.

{{gruppo CONSULTA LE DONNE}}
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