A ROMA UN LABORATORIO DI TEATRO PARTECIPATO PERCHE’ CON IL LINGUAGGIO DELL’ARTE SI PUO’ DENUNCIARE LA VIOLENZA DI GENERE
Il 16 aprile si svolgerà, presso la Comunità Ellenica di Roma e del Lazio – con inizio alle ore 17 e 30 – il primo incontro del laboratorio di teatro partecipato sul testo teatrale di Annalisa Venditti. .
“Donne Perse(phone)” è un dramma moderno sulla violenza alle donne che si ricollega al mito classico: alla vicenda della dea greca Demetra e di sua figlia Persefone. Ispirato dalle cronache dei nostri giorni, alle storie di ragazze e donne uccise o abusate da un marito, un fidanzato o un compagno violento, questo recital dà voce alle vittime. Le figlie ritornano e lo fanno per raccontare alla madre gli ultimi momenti della loro vita e per ricucire quello strappo che – nonostante tutto – non potrà mai recidere un legame tanto forte e profondo. A differenza del mito antico, dove Demetra ottiene di poter riavere da Ade per sei mesi l’anno la figlia, nella tragedia dei nostri giorni questo non può accadere. La Persefone di oggi è morta, ma con lei sarà sempre sua madre. Il recital rappresenta un dialogo intimo tra madre e figlia, tra vita e morte, tra amore e violenza. Il linguaggio segreto e arcaico del mito si confonde con le atmosfere metropolitane evocate e con le parole della cronaca nera, in una parabola di emozioni che si infrange contro il fatale enigma dell’esistenza.
IL PROGETTO
Il progetto denuncia, attraverso il linguaggio dell’arte e del teatro, il fenomeno sociale della violenza di genere. Grazie alle tecniche del “teatro partecipativo” si intende portare in scena la vita sociale, secondo l’idea che tutti possiamo essere creativi e trasformare la società stessa. Il teatro partecipativo ha le sue radici nel teatro dell’oppresso di Augusto Boal, il maestro brasiliano cha ha rivoluzionato il teatro classico dando agli spettatori la possibilità di essere attivi e attori, intervenire nelle rappresentazioni per allenarsi a intervenire meglio nella società e vincere le oppressioni.
Infatti il tema trattato, avendo implicazioni estremamente forti ed attuali, per lasciare un segno sostanziale deve poter modificare gli atteggiamenti delle donne e degli uomini; deve agire sulle conoscenze, sulle emozioni e sui comportamenti. Solo se miglioriamo le conoscenze, tocchiamo la sfera delle emozioni e supportiamo la costruzione di forme comportamentali positive, potremo creare un contesto di trasformazione degli atteggiamenti, nel quale la presa di coscienza delle problematiche relative alla violenza di genere si espliciti in una mobilitazione concreta.
Per questo l’idea progettuale prevede che vengano coinvolte come “attrici” non professioniste, ma donne comuni, provenienti anche da situazioni di disagio. La performance finale sarà così il frutto maturo di un percorso di formazione e condivisione, che emergerà artisticamente al termine di un laboratorio teatrale della durata di 3 mesi (aprile-giugno 2016). Si prevede di coinvolgere nel laboratorio un numero di circa 25 donne, di età ed estrazione sociale diversa, che saranno invitate a partecipare attraverso un bando condiviso con altre associazioni del mondo femminile o operanti in ambito sociale.
IL LABORATORIO
Grazie alla collaborazione con Domus Romana, il laboratorio si svolgerà presso questa struttura, con incontri settimanali di tre ore, nei mesi di aprile, maggio e giugno 2016.
Grazie alla collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne, la performance finale, aperta al pubblico, è prevista il 30 giugno 2016, nel loro accogliente giardino interno nell’ambito delle manifestazioni estive . Sarà prevista una replica il 25 novembre 2016 .
Il laboratorio, gratuito per le donne che vorranno partecipare, prevedrà al suo interno – oltre agli incontri di lavoro sul testo e sul movimento per la messa in scena di Donne Perse(phone) – anche tre appuntamenti di approfondimento sui temi della violenza di genere, a cui saranno invitati esperti di varie discipline (giuristi, psicologi, giornalisti, ecc.).
Le attività di laboratorio e la performance finale saranno documentate con video e foto; si programmeranno interviste alle partecipanti e si realizzerà così un reportage del back stage del progetto.
Tale documentazione diventerà quindi uno strumento di divulgazione ulteriore e di disseminazione del progetto, attraverso ad esempio i canali social e il web. Il video documentario del progetto, potrà costituire anche uno strumento di dibattito e riflessione da proporre in scuole o altri contesti istituzionali e non. A tutte le donne partecipanti sarà poi dato da compilare un questionario di valutazione finale dell’esperienza vissuta.
Lo spettacolo dopo il debutto sarà proposto a festival e circuiti teatrali italiani, in un ottica di sostenibilità economica del progetto. Il ricavato delle repliche sarà quindi destinato a sportelli di ascolto e associazioni attive nell’ambito dell’assistenza alle donne.
SINOSSI DELLO SPETTACOLO
Donne Perse(phone) è un dramma moderno sulla violenza alle donne che si ricollega al mito classico: alla vicenda della dea greca Demetra e di sua figlia Persefone. Rapita da Ade, re degli inferi, la giovane è condotta nell’aldilà: la madre, disperata, inizia a cercarla, notte e giorno, sfidando il caldo e il freddo, senza sosta.
Ispirato dalle cronache dei nostri giorni, alle storie di ragazze e donne uccise o abusate da un marito, un fidanzato o un compagno violento, questo recital dà voce alle vittime. Le figlie ritornano e lo fanno per raccontare alla madre gli ultimi momenti della loro vita e per ricucire quello strappo che – nonostante tutto – non potrà mai recidere un legame tanto forte e profondo.
A differenza del mito antico, dove Demetra ottiene di poter riavere da Ade per sei mesi l’anno la figlia, nella tragedia dei nostri giorni questo non può accadere. La Persefone di oggi è morta, ma con lei sarà sempre sua madre.
Il recital rappresenta un dialogo intimo tra madre e figlia, tra vita e morte, tra amore e violenza. Il linguaggio segreto e arcaico del mito si confonde con le atmosfere metropolitane evocate e con le parole della cronaca nera, in una parabola di emozioni che si infrange contro il fatale enigma dell’esistenza.
La performance è per sei personaggi femminili e coro di donne. Si arricchisce poi di contributi video e sonori registrati. L’AUTRICE
ANNALISA VENDITTI è giornalista professionista, scrittrice e regista. Dopo la Laurea con una tesi in “Archeologia e storia dell’arte greca e romana”, ha conseguito un master in “Formazione e media”. Dal 2003 collabora a programmi televisivi d’informazione e intrattenimento di Rai 1 e di Rai 3 come La vita in diretta, occupandosi di cronaca, attualità, costume, politica e sociale. Attualmente lavora nella redazione di Chi l’ha visto? (Rai 3).
Nel 2006 ha ricevuto in Campidoglio il “Premio Personalità europea” per la stampa e la TV. Nell’agosto 2008 le è stato assegnato il premio sezione narrativa inedita del concorso internazionale “Omaggio a Giovanni Paolo II. Oltre la soglia della speranza” con il racconto 3 aprile 2005. Nel 2009, in occasione della Giornata mondiale per la Libertà di stampa, ha ottenuto dal Comitato promotore del Club Unesco di San Marco Argentano un riconoscimento per la sua attività.
Tra le sue pubblicazioni, L’Albero di Millì (2010) e Andrea Baroni. Il cavaliere delle rose e delle nuvole (2011). Il suo cortometraggio La Voce di S. Gerardo (Italia, 2013), ha ricevuto il riconoscimento del laboratorio filmico dell’Università degli Studi della Tuscia per “Amalfi… in corto”.
LA REGIA
PAOLA SARCINA si è laureata, col massimo dei voti, in “Lettere a indirizzo Storia della Musica” presso la II Università di Roma Tor Vergata. Dopo la laurea ha collaborato per diversi anni come catalogatore di fondi musicali con l’Istituto di Bibliografia Musicale (I.Bi.Mus.) di Roma e con l’ICCU (Istituto Centrale del Catalogo Unico). Dal 1994 si è specializzata in management e comunicazione della cultura e dello spettacolo presso importanti istituzioni e università in Italia, Germana e Stati Uniti. Dallo stesso anno si occupa prevalentemente di organizzazione e comunicazione per lo spettacolo dal vivo, la promozione culturale e l’organizzazione di eventi. Ha lavorato in questo ambito, ricoprendo varie mansioni e incarichi, per enti ed organizzazioni nazionali ed internazionali, tra cui: Fondazione Romaeuropa; National Theatre of Miskolc, Ungheria; Theatre Building/New Tuners di Chicago; Federculture; Teatro Lirico Sperimentale G. Belli di Spoleto; Fondazione Marisa Bellisario; Teatro dell’Opera di Roma; Fondazione Latinitas Vaticana; Festival FontanonEstate; Fabrica Musica; Il Carro dell’Orsa; Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Roma; Azienda Speciale Palaexpo; Ente Teatrale Italiano; KTB Kitonb; Accademia Nazionale di Danza; Teatro di Roma.
L’attività didattica comprende docenze di educazione del linguaggio e animazione teatrale; canto ed educazione della voce; marketing, comunicazione e project management per le arti e lo spettacolo e il turismo culturale presso. È inoltre relatore a convegni nazionali ed internazionali di musicologia, management e promozione degli eventi e del turismo culturale, in Italia e all’estero.
Dal 1993 svolge anche attività di pubblicista free-lance e suoi articoli sono stati pubblicati su riviste e magazine digitali.
La sua formazione artistica e musicale è stata arricchita dalla frequenza di seminari di perfezionamento in musicologia ed ha studiato canto lirico perfezionandosi in master class in Italia, Germania e Spagna. Come cantante ha svolto e svolge tutt’ora occasionalmente, attività concertistica in Italia e all’estero sia da solista, che in formazioni corali, affiancando anche l’attività di attrice, regista e autore teatrale.
Come regista ha curato la regia di oltre trenta spettacoli, dal teatro classico, al contemporaneo all’opera lirica.
È presidente e fondatore dell’associazione culturale M.Th.I. (2000); ideatore e direttore artistico del festival internazionale Cerealia (2011). Socio con ruolo di tesoriere della associazione di rete Con.Me. (CONtemporaneoMEditerraneo) afferente alla Rete A.L.F. Italia. Socia FUIS e delegato per Roma dell’Associazione Internazionale dei Pugliesi nel mondo.
È inclusa nel database Europeo dei professionisti della Cultura dell’EENC http://www.eenc.info/expert/paola-
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Le donne interessate a partecipare al progetto e a seguire il laboratorio, devono inviare entro il 10 aprile 2016, una e-mail a: info@mthi.it, indicando nome e cognome, età, recapiti telefonici; alla e-mail va allegata la ricevuta del contributo di registrazione (10€) che può essere versato secondo le seguenti modalità:
Bonifico bancario su c/c della Music Theatre International (BCC Roma) IBAN: IT 79 H 08327 03202 000000039702 – causale: “quota registrazione laboratorio Donne Perse(phone)”
Paypal: email di riferimento info@mthi.t – causale: “quota registrazione laboratorio Donne Perse(phone)”
Contanti: previo appuntamento, presso la sede della MThI (338/1515381). Sarà rilasciata ricevuta di quietanza.Tutte le donne iscritte riceveranno a breve giro, per e-mail, il testo “Donne Perse(phone)”, mentre i ruoli saranno assegnati in occasione dei primi incontri. L’iscrizione al laboratorio richiede l’impegno a partecipare a tutti gli incontri – per assicurare la buona riuscita del progetto – fatte salve le assenze dovute a cause
L’associazione Music Theatre International e la Comunità Ellenica di Roma e Lazio, ringraziano per la collaborazione e il supporto nella diffusione dell’iniziativa Anima per il Sociale nei Valori d’Impresa, l’associazione Altrevie, la Casa Internazionale delle Donne e la Domus Romana, Voce di Donna e Specchio Romano.
Ringraziamo anche tutti coloro che continueranno a seguire il progetto fino al suo completamento, con la prima presentazione al pubblico alla Casa Internazionale delle Donne, il 30 giugno 2016
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