Come avevamo già preannunciato nel nostro giornale, il 5 novembre , a Roma nella Sala Protomoteca del Campidoglio, è stato presentato l’”Osservatorio interuniversitario sugli studi di genere, parità, pari opportunità” nato dalla collaborazione delle tre università statali di Roma( Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre). Il protocollo di intesa è stato sottoscritto dai rettori Luigi Frati, Renato Lauro, Guido Fabiani. L’impegno delle delegate dei Rettori per le pari opportunità nella predisposizione di questo osservatorio è stato senz’altro gratificato dal numero di persone che hanno affollato la Protomoteca ma gli interventi delle relatrici e del pubblico hanno purtroppo ribadito che la necessità di un tale strumento e l’interesse con cui è stato accolto sono stati determinati proprio dal disconoscimento della cultura delle donne, sia nel mondo accademico che nella realtà socio politica nazionale
_ Niente di nuovo dunque.

La Proff.ssa Francesca Brezzi, che presiede L’Osservatorio, dopo aver sintetizzato gli obiettivi dichiarati nello Statuto, ha infatti sottolineato le difficoltà incontrate, a cominciare da quelle burocratiche, nel realizzare ciò a cui aspirava: dare spazio alla cultura delle donne.
_ Un’utopia collocata, nel suo immaginario, tra le figure di Penelope e Ulisse: disfare e rifare; decostruire la cultura che nega le donne e ricostruire con “indisciplina”, salpare sempre, con coraggio per nuovi lidi.

_ Rispetto alle Università straniere, per l’Italia, quasi una novità.
Il coraggio necessario al cambiamento è stato poi ribadito e storicamente motivato dalla Lectio “ Pari opportunità e diritti umani” di Elena Paciotti che, partendo dalla storia dei diritti dell’uomo, ha evidenziato l’emergere e lo scomparire della consapevolezza circa i diritti delle donne, dalla Rivoluzione Francese ai nostri giorni. Giorni nei quali, a livello di Comunità Europea, circa la realizzazione delle Pari Opportunità e dei diritti delle donne si ripropone, costante, lo squilibrio della situazione italiana nell’ambito internazionale.

Ciò deriva soprattutto dalla scarsa attenzione delle istituzioni alle politiche governative necessarie per la realizzazione dei diritti e delle pari opportunità, a qualsiasi livello, dalle Università agli asili.
_ D’accordo con lei Isabella Rauti, Consigliere nazionale di Parità del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali del Governo, che aggiunge, come fondamento delle discriminazioni sulle donne, un conservatorismo culturale che “non è né di destra né di sinistra”ma generale e diffuso.
_ Concludendo, questa iniziativa nasce per superare un impasse non più accettabile.

– Tutte le informazioni per aderire all’osservatorio sono disponibili sul sito [www.genderunivobs.it->http://www.genderunivobs.it/]