Un percorso condiviso fra organizzazioni sindacali ed ente locale contro le discriminazioni di genere nel lavoro
I coordinamenti donne e pari opportunità di Cgil Cisl Uil e le Consigliere di Parità della provincia di Roma hanno siglato lunedì 8 febbraio un Protocollo d’intesa contro le discriminazioni di genere e per la promozione delle pari opportunità tra uomo e donna.Quest’intesa va a formalizzare e rafforzare un rapporto di collaborazione che già esiste sul territorio tra sindacaliste e consigliere di parità ed è particolarmente significativo che avvenga in un periodo in cui la crisi economica mette a dura prova le condizioni di vita e di lavoro delle donne.
Come ben sappiamo, la crisi non produce gli stessi effetti su tutti i soggetti, per sua stessa natura tende ad accentuare le disuguaglianze e presenta perciò ulteriori rischi proprio per i soggetti, come le donne, che già vivono una situazione di svantaggio nel mercato del lavoro e nella società.
Diventa perciò urgente una lettura della crisi anche in termini di genere ed un monitoraggio attento delle ricadute sull’occupazione femminile così’ come ci proponiamo di attuare nel protocollo, prestando particolare attenzione alle situazioni di particolare disagio ed a maggior rischio di esclusione sociale, che vedono spesso le donne come protagoniste.
Tra le numerose azioni previste dal Protocollo ne sono state perciò individuate quattro come {{prioritarie}} in questa fase:
-un’attività di analisi e verifica del mercato del lavoro, per evitare che gli effetti della recessione ricadano in misura maggiore sulle donne;
-una campagna di comunicazione per combattere discriminazioni e stereotipi;
-l’individuazione e lo sviluppo di servizi a sostegno della conciliazione e della mobilità , sollecitando in tal senso gli altri attori sociali ed istituzionali, inizialmente a partire da un quadrante della provincia di Roma che sarà individuato sulla base di condizioni di particolare svantaggio e/o di elevata presenza di donne;
-la promozione di azioni positive a favore delle famiglie monoparentali, in cui quasi sempre il capofamiglia è donna e per le quali le statistiche individuano un fortissimo rischio di povertà.
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