Una domanda di grazia al presidente della repubblica per Turi Cordaro Vaccaro
Un appello al quale aderisce anche la redazione del paese delle donne
Noi sottoscrittori chiediamo che la giustizia ufficiale, nella considerazione del valore morale e sociale dei suoi gesti di disobbedienza civile, affronti equamente il caso del pacifista nonviolento Turi Cordaro Vaccaro, che non ha mai nascosto ed equivocato il carattere essenzialmente simbolico delle sue clamorose azioni “plougshares”.
Oggi sappiamo che Turi deve scontare 11 mesi e 27 giorni di reclusione e 5 mesi di arresto per le sue azioni contro il Muos di Niscemi, che si opponevano in modo dichiaratamente nonviolento alla realizzazione ed al funzionamento delle mega-antenne satellitari di comunicazione militari statunitensi, programmate in un contesto globale “al servizio delle guerre del XXI Secolo”.
La condanna inflitta a Vaccaro (non definitiva quella dell’arresto a 5 mesi in quanto è stata appellata), per la quale era ricercato, ed è stato arrestato il 4 agosto scorso (attualmente è recluso in un carcere di Palermo*), riguarda un episodio del 2014: utilizzando un varco aperto nella recinzione esterna, il pacifista entrò nella base militare della Marina statunitense e colpì con un martello alcune apparecchiature elettroniche dell’impianto.
Noi stiamo lavorando per indirizzare una domanda di grazia al Presidente della Repubblica: pensiamo lo meriti il coerente impegno di Turi, dispiegato nell’arco di una intera vita dedicata agli ideali del disarmo e della nonviolenza.
La disobbedienza civile come la pratica il nonviolento, e Turi è un nonviolento, è sempre apertamente ed esplicitamente rivendicata: non rifiuta la responsabilità della pena ma è volta a far riflettere la comunità su situazioni che possono essere formalmente legali ma sostanzialmente non giuste.
Teniamo infatti presente che vi sono forti motivi per considerare il Muos un’opera incostituzionale che nuoce gravemente alla pace globale ed anche di impatto catastrofico locale per la salute e per l’ambiente: è un sistema militare che, per radiocomandare i droni, spazia su 4 impianti produttori di inquinamento elettromagnetico diffusi in vari continenti, e sui satelliti ad essi collegati.
Noi siamo, appunto, tra quelli che ritengono ingiusta e sostanzialmente illegale la permanenza del Muos ed abbiamo l’impressione che questa sia l’opinione maggioritaria del popolo italiano, sicuramente del popolo siciliano.
(La stessa Regione Sicilia c’è stato un momento che aveva negato l’autorizzazione per l’opera).
Anche la forza centrale del governo in carica, se non ha cambiato parere, ha sempre dichiarato la sua netta opposizione alla struttura militare in questione.
Possiamo e dobbiamo considerare ancora aperta la “battaglia” per revocare e smantellare una pericolosa struttura programmata per piattaforme di arma dal carattere offensivo: c’è, ad esempio, il principio di precauzione violato e pensiamo di adire, con altri soggetti disponibili, la corte europea dei diritti dell’uomo per farlo rispettare.
L’invito che rivolgiamo a tutti è di solidarizzare con Turi Vaccaro nella pluralità delle forme democratiche e pacifiche che ciascuno riterrà opportune; e di proseguire nell’impegno anti-Muos e per il disarmo e la pace.
*Turi si trova a Palermo, Casa Circondariale “Pagliarelli”; Piazza Pietro Cerulli, 1 – 90129 PALERMO
per firmare on line: https://www.petizioni24.com/solidarieta_con_turi_no_muos#form
Alex Zanotelli – missionario comboniano – Leoluca Orlando – Sindaco di Palermo – Alfonso Navarra – portavoce Disarmisti esigenti – Francesco Lo Cascio – portavoce Consulta per la pace Palermo – Luigi Cinquerrui – avvocato – attivista no Muos – Vittorio Pallotti – Centro Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – Fabrizio Cracolici- ANPI di Nova Milanese – Laura Tussi – redazione di Peacelink – Antonio Marraffa – Associazione Chico Mendes – Isabella Horn – Fucina della nonviolenza – Enrico Peyretti – Centro studi Sereno Regis – Giorgio Nebbia – Giuseppe Farinella – Il Sole di Parigi – Nella Ginatempo – Marco Palombo – Giovanni Sarubbi – il Dialogo – Tiziano Cardosi – Angelo Baracca – Olivier Turquet – Pressenza