Una giornata, tanti luoghi per dire Basta!
I documenti con cui l’Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge regionale Tarzia sui consultori e l’Assemblea delle donne, femministe, lesbiche contro i Cie invitano alle iniziative indette nell’arco della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Serata speciale alla Casa internazionale delle donne.-{{Ore 10}}
_ {{Regione Lazio – via Rosa Raimondi Garibaldi}}
{{SALVIAMO I CONSULTORI PUBBLICI DALLA REGIONE LAZIO}}
E’ in atto un attacco concentrico alla libertà e alla dignità delle donne che – partendo da più fronti, cinicamente organici tra loro – mira ad un solo obiettivo: cancellarne i diritti acquisiti con anni di lotte, isolarle l’una dalle altre per limitarne la forza, negarne l’autodeterminazione, ricacciarle nel privato, limitarne la soggettività, indurle al silenzio. farle regredire. E’ in atto una politica e una cultura reazionaria che trasforma ragazzine in escort per i potenti, immigrate in prostitute, donne consapevoli in corpi riproduttivi purché sposate.
Le donne del Lazio, native e migranti insieme, si oppongono con forza a tutto questo {{DICONO NO}}
alla violenza che scaturisce dalla precarietà che nega alle giovani donne il diritto al futuro e alla realizzazione di una maternità serena e responsabile.
alla violenza insita nella visione ufficializzata nel Forum della Famiglia (quale famiglia, quella coniugata, con i documenti “a posto”, dove troppo spesso le donne sono vittime silenziose della violenza del coniuge regolarmente sposato?)
alla violenza che viene perpetrata nei confronti delle donne nei CIE (Centri di identificazione e di espulsione) o nelle mani dei trafficanti di carne umana e di sfruttatori. Non vogliamo essere oggetti di violenza, oggetti sessuali, oggetti riproduttivi. Siamo persone e cittadine.
Le donne del Lazio riunite in assemblea permanente da luglio
{{DICONO NO}}{{ alla proposta di legge Tarzia}} (con l’accordo di Polverini) sulla riforma dei Consultori Una proposta indecente perché mira a chiudere quelli pubblici spostando i soldi su quelli privati di stampo confessionale, che saranno legittimati a controllare le donne, le coppie e le famiglie sulle loro scelte personali e riproduttive sulla base di un modello ideologico teocratico. Una proposta che cancella con un colpo di spugna, in spregio delle leggi nazionali e della Costituzione, i diritti acquisiti dalle donne con anni di lotte, negandone l’autodeterminazione e la responsabilità personale.
Per combattere tutte e tutti insieme, invitiamo le cittadine e i cittadini del Lazio a partecipare al {{presidio che si svolgerà sotto la sede della Regione Lazio, Via Rosa Raimondi Garibaldi, la mattina del 25 novembre prossimo alle ore 10.}}
Invitiamo le nonne e i nonni a partecipare per rivendicare il loro diritto ad amare e curare i loro nipoti e per DIRE NO all’obbligo ex lege di provvedere alla loro “custodia”.
{{Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia}}
-{{dalle ore 16}}
_ {{Piazza Trilussa}}
{{Ribellarsi sempre ribellarsi tutte}}
Giovedì 25 novembre ci vediamo, donne, compagne, femministe, lesbiche
in Piazza Trilussa dalle 16.00 in poi, a ribadire, ancora una volta, il
nostro NO ad ogni forma di violenza nei confronti di tutte le donne.
La nostra lotta contro i Cie, dove si è internate/i, non per aver
commesso un reato, ma per condizione, dove i soprusi, le vessazioni, i
pestaggi e la violenza di genere sono realtà quotidiana, dove le donne
non sono considerate nemmeno secondo il dualismo della società
patriarcale, o santa o puttana, ma solo puttane, ci ha fatto comprendere
fino in fondo che…
Non ci sono donne di serie A e di serie B, regolari e irregolari, per
bene e per male, donne violentate e offese che meritano attenzione e
altre meno, a seconda di interessi partitici, di alleanze, interessi
economici, convenienze.
Non ci possono essere distinguo, né giustificazioni, né omertà nei
confronti di chi agisce la violenza contro le donne sia marito, amante,
ex, padre, figlio, poliziotto o istituzioni.
Non esistono “mele marce” o “malati”. Le donne vengono violentate,
ammazzate, offese da uomini che sanno perfettamente quello che fanno,
figli della società patriarcale che, qui e ora, è una società basata
sullo sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano,dove è stata
volutamente sdoganata la prevaricazione del più forte sul più debole,del
povero sul più povero e sul diverso.
Tutte quelle /i che strumentalizzano la lotta contro la violenza sulle
donne, che la utilizzano solo in alcuni casi per convenienza e
opportunità e guardano altrove in altre occasioni sono complici.
Il privilegio di chi è bianca, “cittadina”, “emancipata”, comporta una
posizione inaccettabile perché poggia, direttamente e indirettamente,
sull’oppressione di altre donne. L’unica possibilità che abbiamo è
quella di smantellare il sistema razzismo/sessismo/classismo, perché se
non siamo libere tutte non è libera nessuna.
L’impegno e la lotta contro ogni forma di violenza nei confronti di
qualunque donna, da chiunque venga agita, è il collante che unisce tutte
le donne che lottano e si ribellano quotidianamente nel privato, in
famiglia, nei luoghi di lavoro, nei Cie.
Saremo sempre dalla loro parte e con loro, e saremo il 2 dicembre a
Milano, all’udienza preliminare del processo contro Vittorio Addesso,
non perché crediamo nei tribunali, espressione di una società che non ci
appartiene, ma perché siamo dalla parte di una donna che si è ribellata,
che si è fatta carico di una lotta che appartiene a tutte le donne.
NON ESISTONO DONNE DI SERIE A E DI SERIE B
{{Donne-femministe-lesbiche contro i Cie}}
-{{dalle ore 18.30}}
_ {{Casa internazionale delle donne}}
{{Salviamo i consultori del Lazio}}
Nella nostra Regione la violenza contro le donne si manifesta anche in via istituzionale con la proposta di legge regionale Tarzia che vorrebbe depotenziare i consultori pubblici spostando le risorse economiche su quelli privati di stampo confessionale. Una “proposta indecente” che cancella con un colpo di spugna i diritti acquisiti dalle donne con anni di lotte, nega l’autodeterminazione e la responsabilità personale, offende la professionalità e il lavoro del personale dei consultori, rischia di ridurre notevolmente la qualità dei servizi sociosanitari. Lo stesso familismo vetusto e ipocrita che è alla base della proposta regionale viene sostenuto a livello nazionale nel manifesto del forum milanese della Famiglia e dalle attuali politiche di welfare, privatistiche e del tutto inadeguate. A Roma le donne si mobiliteranno in una molteplicità di forme e di luoghi.
{{serata sostenuta dalla eccezionale presenza di}} {{Lucia Poli}}
_ presenta e coordina {{Silvia Nebbia }}
_ con Fausta Manno che interpreta la proposta di legge Tarzia
_ e la musica con il {{gruppo Ardesia}}, {{Stefania Tarantino}} voce,
{{Letizia Pelosi}} chitarra
{{h 20.30
Cena a sostegno del progetto della Casa internazionale delle Donne
_aperta a tutti}}
Lascia un commento