Una sfida
Le poche cose buone, poche ma uniche in Italia, fatte dalla ultima giunta
Jervolino (le uniche che spero rimarranno nell’agenda del prossimo sindaco)
sono state letteralmente scritte da noi donne di buona volontà che non
abbiamo mai lasciato perdere*
Gentile Onorevole De Magistris,
da donna ho ascoltato quanto Lei ha voluto comunicare alla città ed ai
tantissimi che l’hanno votata e ai tanti di più che avrebbero voluto
votarla. Lei si propone come sindaco della mia città, e mi rivolgo a lei
solo, per alcuni motivi che le sintetizzerò in due righe.
Faccio parte di un’associazione apartitica, ma fortemente connotata
politicamente. Le lotte che ho ed abbiamo portato avanti e che perseveriamo
a portare avanti, sono: contro il perverso ciclo consumo-rifiuti, contro le
violenze sessuate, contro la riduzione dei servizi sociali. Queste lotte mi
hanno portata e ci hanno portate a chiedere le dimissioni del governo
nazionale in carica.
Scrivo quindi a lei che si dichiara e si muove dicendo di voler fare come
noi: senza fare i conti con l’apparato e senza sconti a nessuno.
So bene che le parole, nella politica nostrana, sono spesso lontane dai
fatti, ma la mia pratica è quella di prendere in parola.
_ Come ho preso in
parola il governo, e per questo l’ho avversato: l’ho avversato perché mi ha
detto chiaramente che le donne sono nell’harem del capo, e perchè
praticamente ho visto gli effetti di un simile anacronismo, che si traducono
nel voler rimandare le donne ad una presenza di contorno.
Posizione, quella di contorno, che non si confà a tutte quelle che credono
nelle stesse cose per cui lotto.
Le poche cose buone, poche ma uniche in Italia, fatte dalla ultima giunta
Jervolino (le uniche che spero rimarranno nell’agenda del prossimo sindaco)
sono state letteralmente scritte da noi donne di buona volontà che non
abbiamo mai lasciato perdere: Napoli ha una delibera all’avanguardia
(speriamo che venga davvero messa in pratica) che impedisce l’affissione di
immagini pubblicitarie che sfruttano il corpo delle donne e dei bambini e
che invitano alla violenza.
Napoli ha fatto il primo protocollo
interistituzionale per la lotta allo stupro e al femminicidio. Napoli è la
sede della lotta alla logica mondiale del buttare i rifiuti addosso ai
poveri.
_ Le donne sono protagoniste in questa città, contendendo il
protagonismo alle mafie. Forse anche per questo ci nascondono. Ci
nascondono, ma lei ha l’onore di averne qualcuna di noi che generosamente la
sostiene (e naturalmente non parlo di me), dopo le tante mortificazioni di
questi anni.
Potrei dirle molte altre cose, e non lo faccio perché la sfido a scoprirle.
_ Infatti le scrivo per lanciarle una sfida, diversamente non lo avrei fatto!
E come vede non le parlo di pari opportunità, perché lei è sicuramente dalla
parte della legge, e la legge le dice cosa deve fare in materia di
rappresentanza, in materia di salvaguardia dei diritti personali e politici.
_ Lei sa infatti che le donne possono ancora essere schiave.
_ Lei sa infatti
che le donne possono essere madri o no.
_ Lei sa infatti che le donne possono
essere ricattate a causa dell’inoccupazione,
_ Lei sa infatti che donne posso
essere sia etero che omosessuali e che ugualmente hanno diritto di
camminare, lavorare, divertirsi.
La legge le dice cosa fare e, in materia di rappresentanza, sa che una
giunta può essere impugnata se non rispetta la composizione per generi.
La mia sfida non è su ciò che già sa ma è su quelle soluzioni proposte dalle
donne che semplificano la lotta all’inciviltà.
Le auguro di poter raccogliere la mia sfida, perché potrà farlo solo da
sindaco.
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