Un’aula, custodia di un’importante memoria
Nella giornata del 13 ottobre 2020, presso l’Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale si è svolta la cerimonia per l’intitolazione di un’aula a Nilde Iotti, prima donna ad aver esercitato un mandato parlamentare per ben 13 anni, dal 1979 al 1992.
In occasione del centenario della sua nascita, l’Ateneo ha accolto positivamente l’iniziativa promossa dalle docenti Fiorenza Taricone e Alessandra Sannella con l’intento di giungere alle coscienze delle nuove generazioni affinché possano ispirarsi a un modello di politica popolare che sta dalla parte di tutte le persone e opera per la piena democrazia.
Hanno preso parte all’evento l’On. Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti, il Prefetto di Frosinone Ignazio Portelli, il Vicepresidente della provincia Luigi Vacana, il primo cittadino Enzo Salera, la Direttrice del Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute Elisabetta de Vito e le autorità militari del territorio.
Il Magnifico Rettore Giovanni Betta ha inaugurato l’inizio dell’importante giornata salutando e ringraziando i presenti per la loro interessata partecipazione, onorato di poter esporre in aula l’immagine di una donna che racchiude una storia da conoscere e di cui vanno trasmessi gli insegnamenti.
È stata proprio l’On. Livia Turco ad accompagnare tutti in un breve ma profondo viaggio nella vita di Nilde, soffermandosi sui tratti nobili della sua personalità e sui momenti fondamentali di quella che proprio lei chiamava“la sua progressione politica”, soprattutto quelli in seno all’Assemblea Costituente incaricata di redigere la nuova Costituzione italiana che condivise con le altre donne investite dello stesso ruolo in maniera comunitaria. Il suo magistrale discorso è stato stimolo alla riflessione sui valori della società e della politica odierne:«La forza della nostra Costituzione sta nel fatto che assieme alle personalità politiche autorevoli, c’erano quelle ventun donne meno note ma straordinariamente brave. Nilde Iotti era consapevole del suo talento ma parlava di quella presenza nell’Assemblea Costituente usando la parola “umiltà”. Donne con forte personalità, hanno coniugato l’umiltà di essere nel luogo dei grandi della politica e la determinazione nella loro funzione di rappresentanza dei problemi e del bisogno di emancipazione delle donne. Avevano una missione: cambiare la società italiana dove il lavoro delle donne era pagato il 60% in meno di quello degli uomini, dove c’era un forte analfabetismo e una cultura patriarcale che ancora non è del tutto sradicata. Sono state importanti nell’elaborazione, soprattutto Nilde, di una nuova concezione della famiglia basata sulla forza dei sentimenti, sulla parità tra donne e uomini, dove le donne potevano lavorare e avere figli. È stata una donna di ascolto e di dialogo che ha fatto molto per il nostro paese, per i diritti delle donne, per la democrazia, per avere delle istituzioni efficienti e per costruire l’unione europea. Vorrei che ai giovani arrivasse il messaggio dell’eleganza di una politica che si prende in carico le persone».
Oltre al rinnovamento della famiglia che a lei appariva antidemocratica, formata non per amore ma per interesse e costrizione, non si può tralasciare il suo impegno nella Resistenza e nell’Udi di Reggio Emilia; le battaglie per il divorzio, per il diritto al lavoro delle donne, per la pensione da casalinghe e per l’accesso alla magistratura per il quale requisito fondamentale doveva essere il merito e non il genere; la tutela paritaria dei figli legittimi e illegittimi. Il suo obiettivo era una donna emancipata in tutti i campi della vita sociale, finalmente protagonista delle sue aspirazioni personali e politiche.
Prima del termine della cerimonia, le docenti hanno voluto ricordare alcuni estratti del suo discorso d’insediamento come Presidente della Camera dei Deputati composto da parole colme di amore e passione per la politica che non era per lei carriera e bramosia di successo, testimoniato anche dalla sua incredulità e sincera commozione: «Onorevoli colleghi, con emozione profonda vi ringrazio per avermi chiamato col vostro voto e con la vostra fiducia a questo compito così ricco di responsabilità e di prestigio…Io stessa – non ve lo nascondo – vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione».
Un lungo applauso ha accompagnato la chiusura del momento celebrativo. Nilde Iotti resterà patrimonio culturale e politico d’Italia da cui poter attingere per la costruzione di un futuro non secondo logiche individualistiche e di sopraffazione ma con atteggiamento dialogante e ascoltante che abbracci la collettività rendendola consapevole di quanto sia progressista la lotta per le proprie idee in difesa della dignità come persone e come cittadini. Dai prossimi giorni, gli studenti universitari che entreranno in quell’aula, incontreranno i suoi occhi, vorranno conoscerla e documentarsi sul suo operato rimanendone inevitabilmente estasiati ed orgogliosi. Potranno agire e soprattutto pensare secondo la linea delle sue radicate convinzioni, l’intento educativo sarà allora naturalmente soddisfatto.