Un’opinione sulla manifestazione di ieri
Non condanno nessuno/a se non la dittatura della finanza, i guasti del capitalismo, lo schifo e la corruzione dei ceti politici. Detto questo preciso che aver pianificato e messo in pratica il boicottaggio della manifestazione non è cosa che dimostri una particolare intelligenza politica.Non sono per principio contro la violenza; sono sempre stata convinta che la
violenza può essere dannosa, inutile o indispensabile, secondo le circostanze. In
genere, nella grande maggioranza dei casi, sono per manifestazioni il più possibile
di massa, che perseguano un obiettivo e non si riducano a esercitazioni muscolari
tra manifestanti e polizia.
_ So per esperienza che di solito la violenza allontana
chi desidera manifestare le proprie ragioni e non di più.
_ Di solito, ma non sempre
perché ci sono stati momenti della storia in cui la violenza ha espresso lo stato
d’animo e i desideri di un’intera popolazione, che ha partecipato o condiviso.
Mi è perfettamente chiaro che la violenza della BCE e del Fondo monetario sono ben
peggiori del lancio di sassi e del fuoco ai blindati.
_ Basterebbe contare, restando
comunque ai margine dei veri problemi, il numero dei suicidi prodotti dalla perdita
della casa o del lavoro e spesso di entrambi, grazie ai titoli tossici e alle
speculazioni sui debiti pubblici.
Non condanno nessuno/a se non la dittatura della finanza, i guasti del capitalismo,
lo schifo e la corruzione dei ceti politici.
Detto questo preciso che aver pianificato e messo in pratica il boicottaggio della manifestazione non è cosa che dimostri una particolare intelligenza politica.
_ Che
l’appello per la manifestazione fosse generico, non c’è dubbio. Io mi colloco
politicamente nello spezzone che ha proposto di non pagare il debito e di
nazionalizzare le banche, ma so che le manifestazioni non le fanno gli appelli.
Gran
parte dei/delle manifestanti esprimeva bisogni reali e alti livelli di radicalità e
comunque la coscienza cresce con l’esperienza delle lotte e delle manifestazioni e
il boicottaggio ne produce il blocco.
La rivoluzione del 1905 è cominciata con una processione diretta da un prete che si
recava a chiedere aiuto alla zar, poi qualcosa è cambiato nella testa della gente.
Inoltre ritengo assolutamente antidemocratico non lasciare che centinaia di migliaia
di persone manifestino come desiderano.
_ Si potevano per esempio adottare forme di lotta più violente dopo e non prima della
manifestazione.
_ E comunque non occupare il territorio dei/delle manifestanti.
Bisogna infine considerare con un certo allarme alcune delle parole d’ordine che
circolavano tra i giovani che hanno dato vita al corpo a corpo con la polizia.
_ Si è
sentito troppo spesso rivendicare il “signoraggio”, tema portato avanti dalla destra
estrema universitaria, che rivendica
l’autodeterminazione nazionale, attribuisce la crisi italiana all’intrusione di
elementi stranieri, in genere (ovviamente) ebrei.
Attenzione, perché quando si usano troppo i muscoli e poco il cervello si corrono
gravi rischi.
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