VENEZIA – Quando le donne erano protagoniste
Mentre Venezia si spopola ad un ritmo di 1000 persone l’anno e milioni di turist* la invadono come se fosse solo un attraente parco dei divertimenti attratt* solo dal luccichio dei souvenir, percorrendo itinerari pavloviani a ritmi frenetici imposti dalle Grandi Navi, c’è qualcuna che ancora resiste.
Proseguono infatti gli appuntamenti di Venezia città delle donne, il progetto tenuto a battesimo lo scorso giugno dalla presidente della Fondazione Musei Civici Mariacristina Gribaudi con l’obiettivo di promuovere – attraverso suggestioni e momenti di approfondimento – una più ampia riflessione sul ruolo attuale della donna, partendo anche dalla storia delle protagoniste che hanno reso celebre la città lagunare.
Venerdì 18 novembre alle ore 17, nel sontuoso scenario del pòrtego al piano nobile del Museo di Palazzo Mocenigo – all’interno del quale si sviluppano i suggestivi percorsi sulla storia del profumo e delle essenze – Alessandra Schiavon, dell’Archivio di Stato di Venezia, indagherà il secolare rapporto tra donne e profumo, con l’ausilio di importanti fonti d’archivio. Partendo dai preziosi documenti e manoscritti conservati presso l’Archivio di Stato di Venezia, viene proposto un approfondimento sul ruolo delle donne ai tempi della Serenissima, nell’ambito dei commerci legati a ‘doppio filo’ alla storia del profumo. Tra le storie che i documenti raccontano ci sarà quella di Fantina Polo, figlia del grande esploratore veneziano Marco Polo, protagonista di una memorabile sentenza del 1366, o, ancora, la vicenda di tre donne che nel 1373 crearono una società legata alla produzione di profumi, costituendo in seguito una vera e propria ‘azienda’ dedita al commercio di essenze e descrivendo la loro attività come L’arte del sublimar. A seguire (ore 18 e 30) visita guidata gratuita alla mostra CULTURE CHANEL. La donna che legge alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (fino a esaurimento dei posti disponibili), che espone per la prima volta la biblioteca di Gabrielle Chanel, rivelando un sistema di sottili analogie e corrispondenze visive che mettono in luce, attraverso uno sguardo attuale, il rapporto di ‘Coco’ con la scrittura, l’Arte e l’influenza che quest’ultima ha esercitato sul suo straordinario stile.