VENEZIA – tanti applausi al Giocatore Giocato di Antonella Barina
Venezia – Carnevale. Per arrivare al Ridotto Casino Venier sono passata per piazza San Marco, alle 17 del 4 febbraio 2018. Era difficile farsi largo tra le maschere. Nella piazza per la prima volta era stato organizzato il numero chiuso per il volo dell’angelo. Alle 17,30 iniziava la prima de IL GIOCATORE GIOCATO di Antonella Barina. Tutto esaurito. Per le 8,30 l’appuntamento per la replica. Di nuovo tutto esaurito. Per fortuna mi ero prenotata.
Era la prima volta che entravo al Casino Venier, ora sede dell’Aliance francaise de Venise. Una sorpresa. Ero abituata agli spazi ampi dei palazzi monumentali, quelli che ospitano musei o mostre. Ma ambienti settecenteschi dalle dimensioni casalinghe li avevo solo visti nei quadri del Longhi. Il fatto poi particolare è che a gestire il Casino Venier, un ridotto da gioco e di conversazione, era Elena Priuli, nobildonna colta e raffinata. Le 5 stanze che lo compongono si trovano nei pressi del Ponte dei Bareteri, sopra il sottoportico delle Acque, nel mezzanino di un edificio poco appariscente.
Ma torniamo allo spettacolo di Antonella Barina e alla straordinaria lettura teatralizzata di Maria Pia Colonnello e di Massimo D’Onofrio. Al violoncello Lorenzo Parravicini. Un’ora gradevolissima dove i fantasmi di Goldoni e Casanova si sono confrontati su questioni di non poco conto: il gioco d’azzardo, la morale, le forze del cambiamento, lo scontro tra i poteri, l’avidità di impresari che vogliono tutto, lasciando gli autori alla fame.
Goldoni però si ribella. Pubblicherà tutti i suoi lavori a Firenze. Dieci libri che a Venezia verranno messi all’indice. Ma la solidarietà di chi lo apprezza ha la meglio. Antonella Barina inserisce anche tra le estimatrici Demetra e Persefone due figure mitiche che ci introducono in quello che accade in un ridotto come il Casino Venier. Qui però la fortuna cede il posto al progetto. Goldoni grazie alle due giocatrici riuscirà a piazzare un numero di volumi sufficienti a coprire i costi della stampa.
Nasce così l’autoeditoria che Antonella Barina, continua a portare avanti.
Nobili ed eruditi si contenderanno le copie del drammaturgo veneziano. Ma il Signore della notte ovvero la Magistratura della città, sollecitata dai Mezzani del Gioco, non si dà pace, così Goldoni sarà costretto ad emigrare. Andrà a Parigi dove troverà un ambiente più libero e vivace. Qui scriverà anche le sue memorie in francese.
Fuga di cervelli anche allora? E Casanova? Lui finisce ai Piombi. Due figure che hanno fatto la fortuna di una Venezia da loro così amata, ma che vengono – dai poteri forti della città – estromessi, cacciati, umiliati… Storia e attualità nel lavoro di Antonella Barina si intrecciano in divertisment. Lungo, lunghissimo l’applauso finale.