VICENZA – diventa con la musica 21 volte… anche poesia
Tanti sono i poeti e le poete protagoniste a Poetry, che fa diventare la poesia un’occasione di incontro e di relazione, un momento di riflessione su realtà e culture diverse.
Dal 20 marzo – data non casuale, perché vigilia dell’anniversario della nascita della grande poetessa Alda Merini – fino all’1 giugno Vicenza ospita dunque ventuno poet* provenienti da quattordici Paesi, che condividono con un pubblico di appassionat*, di curios* e di specialist* la loro visione del mondo e della vita.
TRE RIVISTE DI POESIA – Sabato 19 maggio – ore 17,00 alla Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari – Contrà Santa Corona, una tavola rotonda con Flavio Ermini “Anterem”, Lelio Scanavini “Il Segnale” e Gian Ruggero Manzoni “Origini” e “ALI”
La musica improvvisata come un inno alla libertà, creativa espressione artistica e strumento di emancipazione personale e sociale. Oltre un centinaio di concerti ed eventi per una manifestazione fondata e diretta da Riccardo Brazzale. A questa iniziativa si collega quella della poesia alla quale partecipano una quarantina di musicisti . Viene così spiegato il nesso con Vicenza Jazz. Questi e queste musiciste che rappresentano varie nazioni, con il loro accompagnamento musicale, offrono contrappunti e commenti originali ai testi poetici, in una commistione di generi che si sposa alla perfezione.
Così Vicenza Jazz da due anni è strettamente legata a Poetry Vicenza, un evento che dallo scorso anno ha assunto questa denominazione ereditando la tradizione consolidata di Dire Poesia.
Con il linguaggio immediato e profondo della poesia, questi personaggi descrivono nelle loro composizioni la vita, la natura, le città, le migrazioni, in alcuni casi anche gli esili e le frontiere di un’era in declino che li vede spesso come voci flebili e al tempo stesso incisive.
Sostenuta dalle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, dal Comune di Vicenza e dall’Associazione Culturale TheArtsBox, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la rassegna sta ospitando dalla fine di marzo poet* e musicist* provenienti da vari Paesi del mondo e contraddistinti da diverse sensibilità poetiche e umane.
Particolarmente significativo è stato l’incontro di qualche settimana fa con la scozzese Gerda Stevenson, attrice, scrittrice, regista, cantante e poetessa che ha lavorato per la radio e la televisione. Ha vinto, tra gli altri, anche il Premio Bafta come migliore attrice nel film Blue Black Permanent di Margaret Tait, e ha ricoperto un ruolo chiave nel film Braveheart-Cuore impavido di Mel Gibson. Nel 2014 la Saltire Society l’ha nominata una delle “Outstanding Women” della Scozia. Proveniente da una famiglia di musicist* ha di recente pubblicato un CD di sue musiche e composizioni, mentre le sue poesie migliori sono riunite nel volume If This Were Real (Smokestack Books, 2013). Con la musicalità che le deriva non solo da un’eredità strettamente familiare ma anche da un’intera tradizione nazionale, l’autrice a portato a Vicenza una modernità compositiva che attinge da alcuni dei grandi protagonisti della rinascita del folk scozzese nel mondo, primi fra tutti la Incredible String Band. Recitando le sue poesie, fa sentire al pubblico i ritmi della Scozia sia anglosassone sia gaelica e quando canta profonde poeticità con la voce e con il corpo. Si tratta di una perfetta commistione di estro teatrale, doti canore e profondità di scrittura. La lettura a Palazzo Leoni Montanari ha visto l’accompagnamento musicale del polistrumentista norvegese Kyrre Slind, un evento culturale che ha appassionato i presenti in sala.