Vicenza non è stata muta
Dopo la sospensione da parte del Consiglio di stato del referendum sulla base Usa al Dal Molin, il 5 ottobre Vicenza è stata ugualmente chiamata a eprimere il proprio parere attraverso una consultazione popolare autogestita che ha visto partecipare circa un terzo della popolazione. Anche in altri comuni limitrofi sono stati organizzati tavoli per la votazione.”Nonostante tutto quello che è successo in questi giorni, quello di oggi è “{{un risultato eccezionale}}” così il Sindaco di Vicenza Achille Variati ha definito l’esito “Chi vuol criticare questa giornata di democrazia organizzi un’altra consultazione e porti altrettenti vicentini a votare”.
I seggi sono stati aperti dall 8.00 alle 21.00 grazie alla {{presenza di centinaia di volontari}}; lo spoglio, effettuato da un comitato di garanti, è stato ultimato presso il Media Center di Piazza Castello sotto gli occhi di centinaia di cittadini.
A scrutinio appena terminato, il comitato no Dal Molin ha potuto annunciare il risultato:
hanno partecipato 24.094 cittadini pari al 28,56% degli aventi diritto al voto. Di questi, 23.050 voti espressi, pari al 95,66%, sono sì, ovvero voti favorevoli all’acquisizione, da parte del Comune di Vicenza, dell’area del Dal Molin; 906 voti sono no, pari al 3,76% dei voti espressi. Le schede bianche sono 92 (0,11%), quelle nulle 46 (0,05%).
Da parte dello stesso comitato si commenta: “La consultazione popolare organizzata dal comitato che raggruppa tutte le realtà contrarie alla realizzazione della nuova installazione militare statunitense, dunque, ha coinvolto migliaia di vicentini che, {{in questo modo, hanno risposto all’atto di dispotismo del Consiglio di Stato}} il quale, appiattendosi sui desideri del Governo, aveva annullato il referendum ufficiale promosso dall’Amministrazione comunale”.
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