Violenza è anche non avere una casa…
La violenza sulle donne nell’ultimo periodo è aumentata più del 10% arrivando ai 25 punti di percentuale. Ma non solo di questo si è parlato sabato scorso (18 ottobre) alla Casa Internazionale delle Donne a Roma. L’ assemblea che doveva decidere e ha deciso la manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 22 novembre ha discusso di politica a 360 gradi. Tutti gli interventi, non prolissi, ma autolimitatisi ai 5, 6 minuti hanno dato risposte puntuali alle catastrofiche scelte di Governo: dalla scuola alla prostituzione, dall’ambiente alla finanza…… Claudia nell’introdurre l’assemblea ha ricordato che {{non si può parlare soltanto di violenza fisica e di assassini}}, la violenza è anche non avere la casa, dipendere ancora dai genitori, non trovare lavoro o essere quando lo si trova continuamente sotto ricatto con la paura di perderlo. Violenza sono anche le forme di cultura non solo mediatica che vogliono ossificare la donna in ruoli, sempre, funzionali alla loro mercificazione.
Sono venute {{dalla Sicilia, dal Friuli, dall’Emilia, dalla Campania e da molte altre regioni.}} Più di 100 hanno riempito il salone di via S. Francesco di Sales. Poche hanno parlato a titolo personale, quasi tutte sono intervenute facendo riferimento al proprio collettivo, o a coordinamenti che si sono costituiti {{dopo la manifestazione del 24 novembre}} dello scorso anno. Tutte hanno sottolineato l’importanza di collegare {{il lavoro sul territorio e l’impegno capillare}} alla volontà di organizzare una manifestazione nazionale dichiarandosi in disaccordo con la scelta di Firenze che avrebbe preferito iniziative locali. Chi ha riferito il dibattito avvenuto a Firenze si è detta disponibile a riportare le decisioni prese a Roma nelle prossime riunioni con la speranze che il 22 novembre ci sia una numerosa presenza anche dal capoluogo toscano.
Una presidenza molto operativa e per niente burocratica ha coordinato i lavori trascrivendo e registrando tutti gli interventi. Un modo per allargare il più possibile il dibattito e l’organizzazione della manifestazione.
Fin dall’inizio è stata fatta una colletta perché {{un sano pragmatismo}} dice che ognuna di noi deve partecipare per quello che può ad una manifestazione autofinanziata. Se durante la mattinata il dibattito si è articolato nell’analisi politica, nel pomeriggio è continuato anche cercando di {{individuare parole e frasi capaci di significare la giusta sintesi di quanto discusso}}. Insomma si è cercato di pensare con che slogan aprire la manifestazione.
{{Una nota personale}} mi sento in dovere di farla perché mi ha dato molta soddisfazione: dalle mie prime riunioni sono passati 40 anni e oggi posso dire che il femminismo è la più lunga e la meno cruenta rivoluzione che la storia dell’umanità abbia mai registrato. La maggioranza delle presenti avevano l’età di mia figlia.
A giorni verranno pubblicati l’appello e il manifesto sul sito delle organizzatrici [www.flat.noblogs.org->www.flat.noblogs.org]
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